Alberto Nones (Trento, 28 dicembre 1975) è un pianista, saggista e docente italiano.[1]
Alberto Nones | |
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Nazionalità | Italia |
Genere | Musica classica |
Strumento | Pianoforte |
Etichetta |
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Sito ufficiale | |
Già docente di Storia della musica presso i Conservatori "Giacomo Puccini" di Gallarate, "Giuseppe Verdi" di Como, "Francesco Morlacchi" di Perugia e Pianoforte principale presso il Conservatorio "Egidio Romualdo Duni" di Matera[1], è titolare della cattedra di Storia della musica presso il Conservatorio "Gioachino Rossini" di Pesaro.[1]
Le sue interpretazioni vertono in particolare su Fryderyk Chopin, di cui ha inciso l'integrale delle Mazurke, dei Notturni e delle Fantasie nell'ottica di un lavoro di più ampia portata sul compositore polacco.[2] Ha inciso per le etichette discografiche Da Vinci Publishing, Halidon, Continuo, Convivium, Entremuses/Anima Records, Luna Rossa Classic.
Come storico della musica, Nones ha pubblicato studi e monografie su Francesco Antonio Bonporti, Riccardo Zandonai, Giuseppe Verdi, Fryderyk Chopin, Marco Anzoletti, Pietro Cimara e The Doors.[3]
Si è diplomato con lode in pianoforte presso il Conservatorio "Francesco Antonio Bonporti" di Trento nel 1997. Parallelamente all'attività di musicista e musicologo (affine ai principi della New Musicology), Nones ha compiuto studi umanistici, laureandosi cum laude in Filosofia presso l'Università di Bologna e proseguendo gli studi alla London School of Economics, dove ha ottenuto il titolo di Master of Science in Political Theory, e alla School of International Studies (scuola di dottorato multidisciplinare) dell'Università di Trento, dove ha conseguito il dottorato di ricerca in Studi Internazionali. È stato inoltre Marie Curie Fellow all'Università di Cambridge e ricercatore Fulbright e Post-Doc Fellow all'Università di Princeton, avviando una carriera accademica nelle scienze umane che lo ha visto insegnare alla United Arab Emirates University (Visiting Professor nel 2010-11), all'Università di Trento e all'Università di Lugano.[1][4]
Specializzato nell'ambito di ricerca dei Performance Studies, dirige l'Associazione Europea di Musica e Comunicazione (AEMC)[1], con la quale organizza la Music, Communication and Performance Conference.[5] Predilige i pianoforti Fazioli[6] ma incide anche su un Bösendorfer grancoda 92 tasti della sua collezione personale[7]. Nel novembre 2024 incide su un pianoforte Pleyel, primo al mondo, un nuovo Valzer in La minore attribuito a Chopin. [8][9]
Le Fantasie chopiniane di Nones (Convivium Records, 2022) sono state valutate con 5 stelle dalla rivista Amadeus che ne ha apprezzato, in particolare, l'eleganza del fraseggio[10]; James Harrington, nella rivista statunitense Fanfare, elogia in particolare la Fantasia op.49 "that gets a superb performance here". Sulla stessa rivista, Huntley Dent si è speso invece criticamente, affermando che lo stile di Nones non può che essere ritenuto divisivo, poiché "The use of fast tempos and literal phrasing, absent even a hint of suppleness or rubato, flies in the face of accepted Romantic performance practice". Dent riconosce tuttavia consapevolezza alle scelte interpretative di Nones, il quale "has sufficient technique to carry them off", la cui competenza "is beyond dispute", e che nondimeno "approaches Chopin perversely".[11]
Unanimemente acclamate dalla critica, invece, le sue interpretazioni delle Mazurke. Particolarmente elogiative, in tal senso, le recensioni del critico musicale Dino Villatico[12] e di Andrea Bedetti, per il quale:
"Era da diverso tempo che non ascoltavo un interprete capace di appassionare, emozionare e stimolare l'ascolto di queste opere come è riuscito a fare il pianista trentino. I grandi interpreti chopiniani sono in grado di far ascoltare, con le loro letture, non la musica di Chopin, ma Chopin stesso, ossia estrapolando dalle loro esecuzioni la vita stessa del sommo polacco, le sue emozioni, i suoi dolori, le sue illusioni, i suoi sogni, la sua solitudine interiore. Ecco, Alberto Nones ha eseguito in fondo la vita di Chopin, ne ha descritto, attraverso questa registrazione, la biografia in musica, tenuto conto che l'ordine di esecuzione delle Mazurche rispecchia quello cronologico".[13]
Recentemente Harrington, esprimendosi molto positivamente su Fanfare a proposito dei Nocturnes (Halidon, 2024), ha dichiarato:
"Chopin’s own performances were noted for their nuance and sensitivity, and Nones follows admirably in that tradition. He shapes the melodies beautifully, and is very attentive to the inner voices. In choral music, we often refer to the alto and tenor parts as harmonic filler, and consider them less interesting than the soprano and bass. With Chopin, there are almost always secondary musical lines embedded in those inner parts. Nones uses wonderful dynamic shading that is normally reserved for the main melody for these inner lines, but never at the expense of the main melody. He brings out some that were new to me, while still providing a bass line that moves the music forward"[14]
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