Concepita come serie "sorella" di American Horror Story, con la quale condivide la stessa struttura narrativa,[1] ogni stagione si presenta come un'autonoma narrazione di vicende legate a un noto caso giudiziario e di cronaca nera dal forte impatto mediatico nella storia moderna statunitense. Le prime due stagioni, incentrate rispettivamente sul caso O. J. Simpson e sull'assassinio dello stilista Gianni Versace per mano di Andrew Cunanan, hanno riscosso un ottimo successo sia da parte del pubblico che della critica, risultando entrambe essere pluripremiate sia agli Emmy che ai Golden Globe.
Un'altra stagione, basata sulle conseguenze dell'uragano Katrina, era in fase di sviluppo, ma nel febbraio 2019 la FX ha annunciato che l'idea era stata scartata[2] La terza stagione, sottotitolata Impeachment, racconta l'impeachment del 42º presidente degli Stati Uniti d'AmericaBill Clinton per accuse di spergiuro e ostruzione alla giustizia che ha quasi abbattuto un presidente.
Il 13 agosto 2021, una quarta stagione, provvisoriamente intitolata Studio 54, incentrata sull'ascesa e la caduta dei proprietari dello Studio 54Steve Rubell e Ian Schrager, risulta essere in fase di sviluppo.[3]
La prima stagione si concentra sulla figura di O. J. Simpson e sul delitto della moglie Nicole Brown e del compagno di quest'ultima. La stagione, infatti, parte dall'omicidio della donna e segue il lungo processo che vide come protagonista O.J., accusato dell'omicidio di Nicole.
American Crime Story venne ufficialmente annunciata il 7 ottobre 2014, quando l'emittente FX commissionò la produzione di una stagione di dieci episodi per rappresentare il caso O. J. Simpson; l'opera, sviluppata da Scott Alexander e Larry Karaszewski, vede tra i produttori esecutivi, insieme a Nina Jacobson, anche Ryan Murphy e Brad Falchuk, già ideatori per la stessa rete della serie antologica horror American Horror Story.[4] Originariamente concepita per la Fox, prima di passare alla rete via cavo sorella FX, la serie venne presentata proprio come una serie "parente" di American Horror Story, da cui ne ricalca il titolo, mantenendo parte della struttura e dello stile narrativo, ma discostandosi dal genere fantastico per raccontare storie vere legate a celebri casi di cronaca nera e giudiziaria che hanno avuto un forte impatto mediatico negli Stati Uniti.[4][5][6]
La prima stagione, intitolata Il caso O.J. Simpson (The People v. O. J. Simpson) e quindi ambientata a metà degli anni 1990, è basata sul libro del 1997 The Run of His Life: The People v. O. J. Simpson, scritto dall'avvocato e analista legale per alcune testate statunitensi Jeffrey Toobin.[5] Nel corso del 2016 venne confermata la produzione di due nuove stagioni, una incentrata su alcuni casi di «tragedia umana» derivanti dalle conseguenze dell'uragano Katrina e una relativa alle vicende legate all'omicidio di Gianni Versace per mano del serial killer Andrew Cunanan; la storia sull'omicidio di Versace, scelta come seconda stagione, è basata sul libro del 1999 Vulgar favors: Andrew Cunanan, Gianni Versace, and the largest failed manhunt in U.S. history scritto dalla giornalista Maureen Orth. A partire dalla seconda stagione non figurano più Scott Alexander e Larry Karaszewski; i primi episodi de L'assassinio di Gianni Versace sono scritti da Tom Rob Smith.[7][8]
Per la stagione incentrata sull'uragano Katrina in un primo momento era stato scelto il libro del 2006 The Great Deluge: Hurricane Katrina, New Orleans, and the Mississippi Gulf Coast scritto dal professore di storia Douglas Brinkley, ma in seguito venne preferito Five Days At Memorial di Sheri Fink.[7][8][9] Dopo una serie di posticipazioni, nel corso del febbraio 2019 John Landgraf ha rivelato che il progetto era stato definitivamente cancellato e che non sarebbe stato proposto in nessun'altra stagione della serie.[10]
La terza stagione è incentrata sullo scandalo che coinvolse Bill Clinton, presidente degli Stati Uniti d'America durante il suo secondo mandato, e la stagista Monica Lewinsky.[11] Il progetto era stato annunciato nel corso del 2017 come quarta stagione del programma, ma nell'aprile 2018 era stato annullato.[12] In seguito alla cancellazione di Katrina, il soggetto è stato ripreso nuovamente.
Nell'agosto 2019, parallelamente all'annuncio che la terza stagione sarebbe stata incentrata sullo scandalo Clinton-Lewinsky, vengono confermate le presenze delle attrici Sarah Paulson, Beanie Feldstein e Annaleigh Ashford rispettivamente nei ruoli di Linda Tripp, Monica Lewinsky e Paula Jones. Sempre nel mese di agosto, Hillary Clinton si unisce al cast in un ruolo minore, mentre Clive Owen viene ingaggiato per interpretare il presidente Bill Clinton a novembre.
La quarta stagione avrebbe dovuto vedere come filone principale l'uragano Katrina e le devastanti conseguenze che ebbe sulla popolazione di New Orleans, in particolar modo al Memorial Medical Center, un ospedale dove la maggior parte della popolazione si era rifugiata. Tra i mesi di febbraio e maggio 2017 una prima fase del casting aveva visto l'ingaggio di Annette Bening per il ruolo della governatrice della Louisiana Kathleen Blanco, di Matthew Broderick per quello del direttore della FEMAMichael D. Brown e di Dennis Quaid, scelto per impersonare il presidente George W. Bush. Era stata annunciata la presenza nel cast anche di Sarah Paulson, Cuba Gooding Jr. e Courtney B. Vance, già protagonisti della prima stagione.[22][26][27][28] A seguito di una revisione del progetto e della sceneggiatura, il 10 agosto 2017 è stato tuttavia annunciato che il casting sarebbe ricominciato, con la sola presenza di Sarah Paulson a venire confermata;[9] successivamente è stato accantonato.
Le riprese della prima stagione iniziarono a Los Angeles nel mese di maggio 2015.[18] Nonostante si fosse inizialmente pensato di girare le riprese della seconda e terza stagione consecutivamente tra la primavera e l'estate 2017 da due squadre di produzione differenti, solo le riprese de L'assassinio di Gianni Versace sono iniziate a Miami nel maggio 2017, mentre quelle della terza stagione, previste a New Orleans nell'estate 2018, furono invece annullate a seguito della cancellazione del primo sviluppo; sono ricominciate solo nell'autunno 2020 con il nuovo concept di Impeachment.[29][30]
La prima stagione venne trasmessa da FX a partire dal 2 febbraio[31] al 5 aprile 2016.
Nel corso del 2016 fu confermata la produzione di altre due stagioni, entrambe programmate per il 2018, da mandare in onda a circa sei mesi di distanza l'una dall'altra.[32] Inizialmente Katrina sarebbe dovuta essere la seconda stagione, ma nel giugno 2017, visto un rallentamento dello sviluppo creativo, è stata riprogrammata come terza stagione, venendo quindi preceduta da L'assassinio di Gianni Versace (trasmessa da FX dal 17 gennaio[33] al 21 marzo 2018), per essere poi definitivamente cancellata.[10]
La terza stagione, Impeachment, avrebbe dovuto debuttare il 27 settembre 2020,[29] ma è stata posticipata all'autunno 2021 a causa dei rallentamenti della produzione dovuti alla pandemia di COVID-19.
Premio al miglior attore protagonista in una miniserie o film a Courtney B. Vance
Premio alla miglior attrice protagonista in una miniserie o film a Sarah Paulson
Premio al miglior attore non protagonista in una miniserie o film a Sterling K. Brown
Premio per la miglior sceneggiatura di una miniserie, film o speciale drammatico a D. V. DeVincentis, per l'episodio Marcia, marcia, marcia
Premio per il miglior casting per una miniserie, film o speciale a Jeanne McCarthy, Nicole Abellera Hallman, Courtney Bright e Nicole Daniels
Premio per le miglior acconciature di una miniserie o film a Chris Clark, Natalie Driscoll, Shay Sanford-Fong e Katrina Chevalier
Premio per il miglior montaggio video di una miniserie o film single-camera a C. Chi-Yoon Chung, per l'episodio La carta del razzismo
Premio per il miglior missaggio di una miniserie o film a Doug Andham, Joe Earle e John Bauman, per l'episodio Dalle ceneri della tragedia
Candidatura al miglior attore protagonista in una miniserie o film a Cuba Gooding Jr.
Candidatura al miglior attore non protagonista in una miniserie o film a John Travolta
Candidatura al miglior attore non protagonista in una miniserie o film a David Schwimmer
Candidatura per la miglior regia di una miniserie, film o speciale drammatico a Ryan Murphy, per l'episodio Dalle ceneri della tragedia
Candidatura per la miglior regia di una miniserie, film o speciale drammatico a John Singleton, per l'episodio La carta del razzismo
Candidatura per la miglior regia di una miniserie, film o speciale drammatico a Anthony Hemingway, per l'episodio I nastri della verità
Candidatura per la miglior sceneggiatura di una miniserie, film o speciale drammatico a Scott Alexander e Larry Karaszewski, per l'episodio Dalle ceneri della tragedia
Candidatura per la miglior sceneggiatura di una miniserie, film o speciale drammatico a Joe Robert Cole, per l'episodio La carta del razzismo
Candidatura per la miglior fotografia di una miniserie o film a Nelson Cragg, per l'episodio Dalle ceneri della tragedia
Candidatura per i miglior costumi di una serie, miniserie o film in costume o fantasy a Hala Bahmet, Marina Ray e Elinor Bardach, per l'episodio Marcia, marcia, marcia
Candidatura per il miglior trucco di una miniserie o film (non prostetico) a Eryn Krueger Mekash, Zoe Hay, Heather Plott, Deborah Huss Humphries, Luis Garcia e Becky Cotton
Candidatura per il miglior montaggio video di una miniserie o film single-camera a Adam Penn, per l'episodio Dalle ceneri della tragedia
Candidatura per il miglior montaggio video di una miniserie o film single-camera a Stewart Schill, per l'episodio Il verdetto
Premio per il miglior attore protagonista di una miniserie o film a Darren Criss
Premio per la miglior regia di una miniserie, film o speciale drammatico a Ryan Murphy, per l'episodio L'uomo che voleva essere Vogue
Candidatura per il miglior attore non protagonista in una miniserie o film a Édgar Ramírez
Candidatura per il miglior attore non protagonista in una miniserie o film a Ricky Martin
Candidatura per il miglior attore non protagonista in una miniserie o film a Finn Wittrock
Candidatura per la miglior attrice non protagonista in una miniserie o film a Penélope Cruz
Candidatura per la miglior attrice non protagonista in una miniserie o film a Judith Light
Candidatura per la miglior colonna sonora in una miniserie o film
Candidatura per la miglior sceneggiatura in una miniserie, film o speciale drammatico a Tom Rob Smith per l episodio La casa sul lago
Candidatura per il miglior casting in una miniserie, film o speciale drammatico
Candidatura al miglior abbigliamento contemporaneo a Lou Erych
Candidatura per le miglior capigliature di una miniserie, film o speciale drammatico
Candidatura per il miglior trucco di una miniserie o film (non prostetico)
Candidatura per il miglior trucco di una miniserie, film o speciale drammatico a Eryn Krueger Mekash, Michael Mekash, Silvina Knight, Robin Beauchesne, David Leroy Anderson e Glenn Eisner
Candidatura per il miglior montaggio video di una miniserie o film single-camera