Gaetano Savini (Ravenna, 10 gennaio 1850 – Pesaro, 13 marzo 1917) è stato un artista, cartografo, storico e archeologo italiano.
Nella gioventù intraprese un percorso di studi artistico, prima all'Accademia di belle arti di Ravenna poi in quella di Bologna sotto la guida dei professori Guardassoni e Samoggia. Infine terminò gli studi all'Accademia di belle arti di Firenze, laureandosi nel 1876.
Subito dopo il percorso scolastico tenne cattedra all'Accademia di belle arti di Pisa, per poi passare a quella di Ravenna dove insegnò fino al 1910.
Nel 1882 dipinse la volta della Sala del Consiglio nel palazzo comunale di Ravenna.[1]
Sì dedicò, specialmente nella seconda parte della sua vita, agli studi su Ravenna antica, passione che coltivava fin da giovane. In particolare pubblicò diverse monografie e molti articoli sui quotidiani locali riguardo a questo tema. Celebri sono le sue piante, mappe e prospettive della città.
Ebbe numerose discussioni con uomini di cultura suoi concittadini, quali Corrado Ricci e Santi Muratori.
Dopo la sua morte il fratello don Giovanni Savini raccolse le sue opere e organizzò una mostra per presentarle e donarle alla città.
A Ravenna, sono stati intitolati a suo nome una via[2] e la volta anulare che ricopre il passaggio coperto interno a Palazzo Merlato (la residenza municipale).
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