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Hotan

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Hotan
contea
Hotan – Veduta
Hotan – Veduta
Localizzazione
StatoCina (bandiera) Cina
ProvinciaXinjiang
PrefetturaPrefettura di Hotan
Territorio
Coordinate37°06′04.32″N 79°55′57.72″E
Altitudine1 382 m s.l.m.
Superficie466,49 km²
Abitanti114 000 (2006)
Densità244,38 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postale839000
Prefisso903
Fuso orarioUTC+8
Codice UNS65 32 01
Targa新R
Cartografia
Mappa di localizzazione: Cina
Hotan
Hotan
Sito istituzionale
Mappa dell'Asia centrale (1878) che mostra Khotan (vicino all'angolo alto destro) ed il passo Sanju, l'Hindutash e l'Ilchi, dai monti Kunlun fino a Leh in Ladakh. Il precedente confine dell'Raj Britannico è quello viola-rosa

La città-oasi di Hotan o Hetian (uiguro: خوتەن, Xoten, Hotǝn; cinese: 和田, Hétián, ex 和阗,和闐 , Hétián; scritto anche Khotan)[1] è una città-contea capoluogo della prefettura di Hotan, Xinjiang, Cina. Era precedentemente nota in cinese come 于窴 (pinyin: Yutian).

Con una popolazione di 114 000 abitanti (2006), Hotan si trova nel bacino del Tarim, poco a nord dei monti Kunlun, attraversati dai passi Sanju, Hindutash ed Ilchi.

La città, situata a sud-est della contea di Yarkant e popolata quasi esclusivamente da Uiguri, è un piccolo centro agricolo. Fu in passato un'importante sosta sulla via della seta meridionale, e da sempre dipende dai due fiumi che la bagnano (Karakash e Yurungkash), i quali le forniscono l'acqua necessaria per sopravvivere sul lato sud-occidentale del vasto deserto di Taklamakan. Lo Yurungkash ancora oggi fornisce acqua e irrigazione per città ed oasi.[2][3]

Rovine di Khotan Melikawat
L'arazzo di Sampul, raffigurante un probabile soldato greco dagli occhi azzurri, forse ornato di diadema.

L'oasi di Hotan è strategicamente situata sulla congiunzione della via della seta (che univa Cina ed Occidente) con una delle rotte che univano India e Tibet all'Asia centrale. In questo luogo le varie culture si scambiavano beni, ma anche tecnologie, filosofie e religioni.

A Sampul, a est di Hotan, c'è una grande serie di cimiteri sparsi su un'area di circa un chilometro di larghezza e 23 km di lunghezza. I siti scavati si riferiscono al periodo compreso tra il 300 a.C. ed il 100 d.C. Le tombe hanno fornito numerosi oggetti in feltro, lana, seta e cotone, ed anche un bel pezzo di tessuto, l'arazzo di Sampul, che raffigura un uomo di aspetto caucasoide, forse un soldato greco. Gli studi antropologici hanno dimostrato che 56 corpi sono di razza caucasica "simili alle sepolture Saka del Pamir meridionale".[4][5] Recenti test del DNA sulle mummie hanno svelato che questi uomini erano legati ai popoli centro-asiatici e indiani piuttosto che a quelli dell'estremo oriente.

Esistono numerose fonti di informazione per lo studio di Hotan. Le principali sono i racconti cinesi (particolarmente dettagliati durante la dinastia Han[6] ed all'inizio della dinastia Tang), i racconti dei monaci pellegrini cinesi, alcune storie buddhiste in tibetano e numerosi documenti in Khotanese ed in altre lingue locali del bacino del Tarim. Altre storie sono state trovate nella biblioteca nascosta delle Grotte di Mogao vicino a Dunhuang.

A Khotan si parlò, fino ai tempi della conquista Karakhanide, una Lingua saka, appunto il saka khotanese.

L'antico regno di Khotan era uno dei primi stati buddhisti del mondo, e fu un ponte culturale tramite il quale la cultura e la conoscenza buddhista furono esportate dall'India alla Cina.[7]

Fine della Khotan buddhista

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Nel 1006 Khotan era in mano al musulmano Yūsuf Qadr Khān, fratello o cugino del re musulmano di Kāshgar e Balāsāghūn. Tra il 1006 ed il 1165, dopo la caduta sotto Kara Khitay, divenne parte del Khanato di Kara-Khanid. La città soffrì molto durante la rivolta dei Dungani contro la dinastia Qing nel 1864-1875, ed ancora pochi anni dopo quando Yaqub Beg di Kashgar si autonominò signore del Turkestan orientale.[8][9]

  1. ^ La scrittura ufficiale è "Hotan" secondo lo Zhōngguó dìmínglù 中国地名录 (Pechino, Zhōngguó dìtú chūbǎnshè 中国地图出版社 1997); ISBN 7-5031-1718-4; p. 312
  2. ^ Marc Aurel Stein. (1907) Ancient Khotan: Detailed Report of Archaeological Explorations in Eastern Turkestan. Oxford. Pag. 123-126.
  3. ^ Bonavia, Judy. The Silk Road: Xi'an to Kashgar. Christopher Baumer (2004), pp. 306-319. Odyssey Publications. ISBN 962-217-741-7.
  4. ^ Mallory, J. P. e Mair, Victor H. 2000. The Tarim Mummies: Ancient China and the Mystery of the Earliest Peoples from the West, pp. 132, 155-156. Thames & Hudson. Londra. ISBN 0-500-05101-1.
  5. ^ Bonavia, Judy. The Silk Road: Xi'an to Kashgar. Christopher Baumer (2004), p. 317. Odyssey Publications. ISBN 962-217-741-7.
  6. ^ Hill (2009), "The Kingdom of Yutian 于窴 (Khotan)", pp. 17-19 e nn.
  7. ^ Khotan - Britannica Online
  8. ^ Stein, Aurel M. 1907. Ancient Khotan: Detailed report of archaeological explorations in Chinese Turkestan, 2 vol., p. 180. Clarendon Press. Oxford.
  9. ^ Bonavia, Judy. The Silk Road: Xi'an to Kashgar. Christopher Baumer (2004), p. 309. Odyssey Publications. ISBN 962-217-741-7.
  • John E. Hill, “Notes on the Dating of Khotanese History”, Indo-Iranian Journal, 31, 1988, pp. 179-190
  • John E. Hill, Through the Jade Gate to Rome: A Study of the Silk Routes during the Later Han Dynasty, 1st to 2nd Centuries CE, 2009, BookSurge, Charleston (Carolina del Sud), ISBN 978-1-4392-2134-1
  • John E. Hill, The Peoples of the West from the Weilüe 魏略 by Yu Huan 魚豢: A Third Century Chinese Account Composed between 239 and 265 CE, 2004
  • A. F. P. Hulsewé e M. A. N. Loewe, China in Central Asia: The Early Stage 125 BC – AD 23: an annotated translation of chapters 61 and 96 of the History of the Former Han Dynasty., 1979, E. J. Brill, Leiden
  • James Legge, A Record of Buddhistic Kingdoms: Being an account by the Chinese Monk Fa-Hien of his travels in India and Ceylon (A.D. 399-414) in search of the Buddhist Books of Discipline, 1886, Oxford, Clarendon Press
  • J. P. Mallory e Victor H. Mair, The Tarim Mummies: Ancient China and the Mystery of the Earliest Peoples from the West, 2000, Thames & Hudson, Londra
  • Gösta Montell, Sven Hedin's Archaeological Collections from Khotan: Terra-cottas from Yotkan and Dandan-Uiliq, The Bulletin of the Museum of Far Eastern Antiquities 7 (1936), pp. 145-221
  • Gösta Montell, Sven Hedin's Archaeological Collections from Khotan II, The Bulletin of the Museum of Far Eastern Antiquities 10 (1938), pp. 83-113
  • B. N. Puri, Buddhism in Central Asia, Motilal Banarsidass Publishers Private Limited, Delhi, 1987
  • Aurel M. Stein, Ancient Khotan: Detailed report of archaeological explorations in Chinese Turkestan, 1907, 2 vol., Clarendon Press, Oxford
  • Aurel M. Stein, Detailed report of explorations in Central Asia and westernmost China[collegamento interrotto], 1921, vol. 5, Londra e Oxford, Clarendon Press
  • Thomas Watters, On Yuan Chwang's Travels in India, 1904-1905, Londra, Royal Asiatic Society
  • Taishan Yu, A History of the Relationships between the Western and Eastern Han, Wei, Jin, Northern and Southern Dynasties and the Western Regions, 2004, Sino-Platonic Papers, n. 131, marzo 2004, Dept. of East Asian Languages and Civilizations, University of Pennsylvania

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN154044000 · LCCN (ENnr91033022 · BNF (FRcb122739562 (data) · J9U (ENHE987007538273705171 · NDL (ENJA00629211
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Licensed under CC BY-SA 3.0 | Source: https://it.wikipedia.org/wiki/Hotan
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