La vasta diffusione del nome Maria ha portato alla creazione di un numero non indifferente di diminutivi e ipocoristici di varia natura, molti dei quali oggi sono largamente considerati nomi a sé stanti.
È da considerare tuttavia che molte di tali varianti possono anche avere un'origine differente (ovvero: la loro origine è dibattuta), così come possono risultare omografe ad altri nomi che hanno differente etimologia e non sono in alcun modo correlati.
È quest'ultimo il caso di Mara (di origine biblica), Maia, Moira (presenti nella mitologia greca), Marica (nella mitologia romana), Maura, May e Mia. I diminutivi italiani Marietta, Mariolina e Mariuccia sono condivisi con il nome Mario[4]; le forme hawaiiane Malia e Mele possono essere, rispettivamente, una variante di Malie (che significa "calma" in hawaiiano)[5] e una ripresa del termine hawaiiano mele, che vuol dire "canzone"[6]. La variante Marja coincide poi con un termine finlandese che significa "bacca"[7]. Caso particolare è Marianna, che può essere tanto un derivato di Maria quanto un composto di Maria e Anna.
La variante Maira ha trovato ampia diffusione in Italia negli ultimi anni e nasce dall'anagramma del nome Maria. Potrebbe derivare da un termine egizio con il significato di "principessa", ma potrebbe provenire anche da Mara, che assume il significato di "infelice", dal nome di un personaggio dell'Antico Testamento.[8].
Va citato come caso a parte il nome Miriam, che deriva dalla stessa radice di Maria: mentre in alcune culture è considerato un nome ormai indipendente, in diverse lingue le due forme sono usate come equivalenti.
Nella cultura popolare viene spesso associato a Maria il nome Mario, con cui invece non ha alcuna connessione etimologica. Potrebbe essere basato su Maria, inoltre, il nome Myra.
Maria è la forma latina del greco biblico Μαρία (María), a sua volta mutuato dall'ebraico מִרְיָם (Miryam)[3][16] - tale nome è passato in greco anche come Μαριαμ (Mariam), dove le due forme erano intercambiabili[1], giungendo poi in italiano come Miriam.
Sono numerose le ipotesi riguardanti la sua etimologia e il suo significato. La teoria più accreditata propone un'origine egizia, basata su mry o mr (rispettivamente "amata" e "amore")[1][17]. Tale teoria è supportata anche dal fatto che l'unico personaggio che porta questo nome, nell'Antico Testamento, è la sorella di MosèMiriam, nata proprio in Egitto[17]. Il termine, conosciuto dagli egizi come Miryam, secondo una teoria sviluppata all'inizio del XX secolo potrebbe richiamare la denominazione di un antico dio del Levante di nome Yam (che nella religione cananea era il dio del mare e del caos), che alcuni vorrebbero accostare, senza sufficienti prove, alla figura di Yahweh, tramite il tetragramma biblico di Dio, ovvero YHWH. Il nome Maria è comunque generalmente associato al nome di Yahweh[18] (e non di Yam inteso come altra divinità), dandogli il significato di "amata da YHWH" (o "che ama YHWH"[17]), ovvero «Amata da Dio».[18][19]
Altri ancora, danno al nome Myriam, in contesto egizio, il significato di «Meri-Amon»: l'«Amata del dio Amon» (in seguito noto come Amon-Ra, il dio supremo degli egizi).[20]
Inoltre, durante gli scavi di Ugarit (in Siria), in una delle città più antiche del mondo, è stato rinvenuto e decifrato il termine "Mrym", che gli studiosi hanno accostato con abbastanza sicurezza al termine ebraico "Marôm"; in entrambi i casi si riferisce a persone e significa «Altezza»; da qui Miryam e in seguito Maria potrebbe dunque voler dire «L'Eccelsa».[18]
Sono però numerose e propugnate da diversi studiosi altre teorie che vedono Myriam come un nome originatosi direttamente all'interno della lingua ebraica[17]. Wilhelm Gesenius fu il primo a considerarlo un composto di mari e am ("la loro ribellione"); più avanti abbandonò tale teoria, che venne comunque portata avanti da alcuni suoi studenti[17]. È stata proposta anche la derivazione dal solo termine meri, quindi "ribellione"[1][16][17][21].
Degna di nota, sebbene probabilmente errata, è l'interpretazione che darebbe a Maria il significato di "mare amaro", come composto di mar ("amaro") e yam ("mare")[17]. Tale teoria venne riportata in un'opera di san Girolamo tratta dall'Onomastica di Origene e Filone, che era però in pessime condizioni quando Girolamo la riscrisse; inoltre, dato che in ebraico l'aggettivo segue il sostantivo a cui è riferito, un composto di tali termini avrebbe dovuto essere yam mar, non mar yam[17]. È riportata di frequente una leggera variazione sul tema, "mare di amarezza"[1][21], nonché derivazioni simili basate su un solo termine, come "amareggiata", "addolorata" o "grande dolore" (da marar o marah) o "amarezza" (da merum, a sua volta sempre da marar, derivazione però grammaticalmente errata)[17]; va notato che è da queste radici che deriva il nome Mara.
Altre interpretazioni, sempre basate su termini ebraici, sono "guarita"[17] (etimologia incerta), "grassa" o "ben nutrita" (da mara)[17], "signora" o "principessa" (da mari)[17][22], "forte" o "che governa" (da marah)[17], "desiderata per figlia" (etimologia incerta)[1][21], "mirra" (da mor, anche se non è chiaro come tale termine possa essere identificato in Miryam)[17], "mirra del mare" (da mor e yam)[17], "signora del mare" (da mari e yam)[17][21] e goccia del mare (da mar e yam)[17]. Quest'ultima venne riportata anche da san Girolamo e si ritrova anche in una manoscritto di Bamberga di fine del XIX secolo come stilla maris: come testimoniato da diversi studiosi (Varrone, Quintiliano, Aulo Gellio), quando i trascrittori latini scambiarono molte i con e, l'espressione divenne stella maris, "stella del mare", che resta una delle interpretazioni più diffuse del nome[17] ed è tuttora uno dei titoli della Madonna.
"Maria" è la forma base del nome in diverse lingue europee oltre all'italiano, ma è usata anche come forma alternativa alla principale da molte altre, come l'inglese[3]. La sua straordinaria diffusione è dovuta al fatto di essere stato portato da Maria, madre di Gesù[1], sebbene si siano verificati casi, in determinati tempi e culture, dove il nome veniva considerato troppo sacro per poter entrare nell'uso comune[1] (in maniera simile a quanto avviene per il nome Gesù in Italia).
In Italia è registrato come il nome femminile più diffuso nel XX secolo[23] e si stima che, comprendendo anche le sue varianti, durante questo periodo denominasse circa il 12% della popolazione[4]. In Inghilterra, dove è usato sin dal XII secolo, è sempre stato tra i più comuni fin dal XVI[1].
In Italia, Francia, Spagna, Polonia e Germania, Maria viene inoltre usato come secondo nome maschile, sempre per ragioni tradizionali e devozionali[3] (es. Antonio Maria, José María, Manuel María,...); questo uso, in Italia, è una delle poche eccezioni previste dal D.P.R. n. 396 del 2000 riguardo l'attribuzione dei nomi ai neonati, che di norma proibisce l'assegnazione di un nome maschile ad un bambino di sesso femminile, e viceversa[24].
Ad ogni modo, sono moltissime le immagini o gli appellativi con i quali la Madonna viene venerata, senza considerare poi che le sante che portarono questo nome e le sue varianti, da solo o in abbinata ad altri, è superiore a cento. Tra tutte le ricorrenze si possono ricordare:
Marion Nelligan (chiamata Marion des Neiges o soltanto Marion) è il principale personaggio femminile della miniserie televisiva Il tesoro del castello senza nome. Nella seconda edizione del doppiaggio in italiano, il suo cognome fu cambiato in Duchamp.
Mary Richards è la protagonista della serie televisiva Mary Tyler Moore.
Maria Marì di Vincenzo Russo, canzone classica napoletana
"Beautiful Maria of My Soul" (Bella Maria de mi alma) e' il tema principale del film "The Mambo Kings" (1992), composta da Arne Glimcher e Robert Kraft.
Una donna di nome Mary è menzionata nella nota canzone Let It Be dei Beatles. In quel testo, il riferimento è alla madre defunta di Paul McCartney, autore della canzone
"Cercare Maria per Roma" è un modo di dire che indica una ricerca difficile da compiere, come appunto cercare una specifica persona con un nome tanto comune nella lingua italiana in mezzo a milioni di persone.
^Novello Pederzini, Ave Maria: La preghiera alla madre di Dio e madre nostra, 2003, p. 122.
^Silvio Curto, L'antico Egitto nel Museo egizio di Torino, 1984, p. 201; Roger Sabbah, Le pharaon juif: Le secret égyptien de la Kabbale (FR) , 2008, p. 362.
^Maria, su Santi, beati e testimoni. URL consultato il 22 febbraio 2012.
^Nomi femminili in Italia nel XX secolo, su Laboratorio internazionale di onomastica. URL consultato il 3 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 21 aprile 2014).