Ottorino Zanon (Vicenza, 9 agosto 1915 – Brescia, 14 settembre 1972) è stato un presbitero italiano, fondatore della Pia Società di San Gaetano.
Di famiglia umile, padre muratore e madre casalinga, si trasferiscono a Quinto Vicentino. Entra in seminario nel 1927.
Le difficoltà economiche e la malattia della mamma mettono a dura prova la vita familiare, ma nel 1928 durante il pellegrinaggio a Lourdes la madre guarisce miracolosamente e questa esperienza lo confermano nella scelta di farsi sacerdote.
Viene ordinato prete il 26 maggio 1940 ed inviato nella parrocchia cittadina di Araceli; colpito dalla povertà nella quale vivevano tante famiglie nella zona denominata "Le Baracche", comincia a raccogliere i ragazzi nel sottopalco del teatro. L'esperienza crebbe e molti furono i ragazzi che si presentavano per aver sostegno. Sarà da questa prima esperienza che nascerà l'Istituto San Gaetano per la formazione professionale e la Casa dell'Immacolata per la formazione dei futuri diaconi e missionari, in via stradella Mora a Vicenza.
Durante gli anni della guerra l'Istituto in città era oramai considerato un orfanotrofio, e don Ottorino collabora con Michele Carlotto e si presta in modo che l'istituto sia un rifugio sicuro per gli ebrei e ricercati che cercavano scampo alla ricerca nazista[1][2].
Con il passare degli anni comincia a delinearsi lo spirito e la missione della nuova Famiglia religiosa, il suo impegno è la ricerca costante di poche idee fondamentali, che permettano di far crescere la figura dell'apostolo.
«Il religioso deve essere uomo, uomo di Dio, apostolo... »
Il suo sogno di diaconato permanente, viene esaudito alla fine del Concilio Vaticano II nel 1968; la congregazione assume così la sua forma definitiva.
Dal 1960 la congregazione oltre all'impegno originario, comincia a preoccuparsi anche di inviare missionari, nei paesi del terzo mondo, Brasile, Guatemala, Argentina[3].
Il piccolo istituto diventò con gli anni l'Istituto di avviamento professionale San Gaetano, molti i ragazzi che pur non avendo le possibilità economiche, riuscirono a crearsi un futuro.
Il 14 settembre 1972, durante un viaggio moriva in un incidente stradale nei pressi di Brescia, ma l'esperienza continuò attraverso i suoi confratelli; il 24 maggio 1991, papa Giovanni Paolo II, approva la regola della congregazione.
«Bisogna avere un grande ideale per il quale essere pronti a tutto... Per me fu: conoscere e amare Gesù, farlo conoscere e amare. »
Per i suoi meriti la città di Vicenza gli ha assegnato una medaglia d'oro, è sepolto nel Famedio cittadino.
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