Deriva dal nome germanicoRaganhar o Raginhar, attestato già a partire dal VI secolo[1]. Si tratta di un composto delle radiciragin ("consiglio", "progetto", e anche "decisione divina") e hari ("esercito", "popolo in armi")[1][2][3][4]; il significato complessivo potrebbe essere interpretato come "esercito divino", "esercito consigliato dagli dei"[1][2], o anche "consigliero del popolo"[5]. Entrambi gli elementi che formano il nome sono ben attestati nell'onomastica germanica: il primo si riscontra anche in Rinaldo, Rembrandt, Raimondo e Rainardo, il secondo in Erberto, Aroldo, Ermanno, Gualtiero, Lotario e vari altri.
In Italia è giunto relativamente tardi: le prime attestazioni, risalente al X secolo, e la forma in cui compare, Rainerius, permettono di desumere che vi sia arrivato tramite la Francia[1]. La diffusione del nome, dovuta inizialmente anche al culto dei santi così chiamati[2][4], è stata ulteriormente promossa, negli ultimi decenni del Novecento, dalle vicende riguardanti la famiglia regnante di Monaco, nella quale è d'uso tradizionale[4]; secondo dati pubblicati negli anni settanta, il nome era diffuso dal Nord fino all'Abruzzo, accentrato in luoghi diversi a seconda delle varianti: Raniero in Lazio e Abruzzo, Ranieri in Toscana[2] (di cui è tipico[1]), le forme in Rain- in Veneto[2].
Anche in Inghilterra giunse dalla Francia, portato dai normanni, ma divenne raro verso la fine del Medioevo e ad oggi è generalmente considerato arcaico[3].