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Simon Magus

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Disambiguazione – Se stai cercando il personaggio storico, vedi Simone Mago.
Disambiguazione – Se stai cercando il film di Ildikó Enyedi dello stesso anno, vedi Simon mágus.
Simon Magus
Noah Taylor in una scena del film
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneRegno Unito, Italia, Francia, Germania
Anno1999
Durata101 min
Generestorico, fantastico, drammatico
RegiaBen Hopkins
SceneggiaturaBen Hopkins
ProduttoreRobert Jones
Casa di produzioneJones Company, Film4 Productions, Lucky Red, ARP Sélection, Hollywood Partners
Distribuzione in italianoLucky Red
FotografiaNic Knowland
MontaggioAlan Levy
MusicheDeborah Mollison
ScenografiaAngela Davies
CostumiMichele Clapton
TruccoRoseann Samuel
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Simon Magus è un film del 1999 diretto da Ben Hopkins, al suo esordio alla regia di un lungometraggio.[1]

È stato presentato in concorso al 49º Festival di Berlino.[2]

Simon è lo scemo del villaggio in un paesino della Slesia del XIX secolo. Figlio di un ebreo e di una gentile, è ostracizzato dai secondi a causa di pregiudizi antisemiti e dai primi perché convinto di parlare col Demonio e di conseguenza vive solo come un eremita vestito di stracci in una baracca in cima a una collina, perdipiù perseguitato dalla nomea di menagramo.

Mentre Simon è perseguitato da visioni di catastrofi a venire, il lattaio ebreo Dovid chiede al signorotto locale il permesso di acquistare un appezzamento di terra su cui costruire una stazione dei treni per beneficiare della neonata ferrovia, che altrimenti taglierebbe fuori il paese. Max, un ricco mercante della comunità gentile, decide di sfruttare la mente semplice di Simon, fingendo di volerlo convertire al cristianesimo, per mandare a monte i suoi piani.

Il film ha avuto un budget di 5 milioni di dollari.[1] È stato girato tra le Brecon Beacons, in Galles.[2][3]

Distribuzione

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È stato presentato in anteprima al Festival di Berlino il 17 febbraio 1999.[2][4]

Tagliato rispetto alla versione vista al Festival,[5] il film è stato distribuito nelle sale cinematografiche italiane da Lucky Red a partire dall'11 febbraio 2000,[6] mentre in quelle francesi da Les Films du Paradoxe a partire dal 2 agosto 2000.[7]

Riconoscimenti

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  1. ^ a b (EN) Adam Dawtrey, Channel 4 firms 3, in Variety, 17 febbraio 1998. URL consultato il 19 maggio 2024.
  2. ^ a b c (EN) Geoffrey Macnab, Film: The gospel according to Noah, in The Independent, 29 luglio 1999. URL consultato il 19 maggio 2024.
  3. ^ (EN) Burton eyes ‘Hollow’; Rodman wrestles, in Variety, 18 giugno 1998. URL consultato il 19 maggio 2024.
  4. ^ (EN) Adam Dowtrey, ‘Mifune’ to Sony for less, in Variety, 17 febbraio 1999. URL consultato il 19 maggio 2024.
  5. ^ (EN) World Cinema: Sundance names its Collection, Int'l picks, in Variety, 1º dicembre 1999. URL consultato il 19 maggio 2024.
  6. ^ Franco Montini, Toy Story, carbonare e storie vere, in La Repubblica, 10 febbraio 2000, p. 16. URL consultato il 19 maggio 2024.
  7. ^ (EN) Alison James, Gallic glut forces delays, in Variety, 19 luglio 2000. URL consultato il 19 maggio 2024.

Collegamenti esterni

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Licensed under CC BY-SA 3.0 | Source: https://it.wikipedia.org/wiki/Simon_Magus
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