Taide è un nome proprio di persona italiano femminile[1][2][3][4][5].
Continua l'antico nome greco Θαΐς (Thaïs), dall'etimologia oscura e non documentata[1][4][5]. Tra le fonti che lo considerano di origine greca, diverse ipotizzano che possa riprendere il nome di un tipo di benda o fasciatura per il capo[2][6][7], altre che sia un'abbreviazione di Πυθαίς (Pythaís, femminile di Πυθαῖος, Pytháios, cioè "Pizio", "di Delfi", già epiteto di Apollo)[4]. Alternativamente, potrebbe essere un nome teoforico di origine egizia riferito alla dea Iside, da Thaisis, "di Iside"[8].
Questo nome venne portato da Taide, un'etera ateniese al seguito di Alessandro Magno[2][3][7], e da santa Taide, una prostituta convertita di Alessandria d'Egitto, protagonista di una pia leggenda[1][3][5][7], dalla cui storia sono tratti un dramma di Roswitha e un romanzo di Anatole France (Taide), che a sua volta ha ispirato la Thaïs di Massenet[2][4][5][7].
L'uso del nome è stato però nettamente limitato per via di una terza figura così chiamata: Taide, una cortigiana citata da Terenzio nell'Eunuchus, che Dante, nel diciottesimo canto dell'Inferno, descrive con espressioni ben poco lusinghiere[4]. Per questo motivo, in Italia Taide è attestato solamente disperso nelle regioni centro-settentrionali[5].
L'onomastico si può festeggiare l'8 ottobre in memoria di santa Taide, una prostituta e poi penitente di Alessandria d'Egitto (la cui storia, leggendaria, non è però inclusa nel martirologio)[4][6][8][9][10].