È stato anche critico teatrale, giornalista e pittore. Alcuni suoi libri sono stati tradotti in 25 lingue, e in un'occasione ha usato lo pseudonimo Joseph Harare.
Suo padre, Moshe Kaniuk, nato a Ternopil' (in Galizia) ed emigrato nel 1909 in Palestina, è stato il primo curatore del Museo d'Arte di Tel Aviv. Suo nonno era insegnante, come anche sua madre, nata in Odessa. Giunti a Tel Aviv (l'anno della sua fondazione) si sistemarono a Neve Tzedek, un villaggio, oggi parte della città, dove abitavano diversi artisti (come per esempio Shmuel Yosef Agnon).
A 17 anni, Kaniuk si arruolò nella Palmach. Durante la Guerra arabo-israeliana del 1948 fu ferito da un inglese che indossava una kefiah e gli sparò a una gamba. Fu quindi curato al "Jewish Mount Sinai Hospital" di New York, città in cui rimase fino al 1961, per poi tornare in Israele.
Nella sua carriera letteraria ha ricevuto diversi premi e gli è stato dedicato un convegno internazionale presso l'Università di Cambridge nel marzo 2006.
È considerato oggi uno dei principali scrittori israeliani e ha pubblicato 18 romanzi, un'autobiografia, 6 raccolte di racconti, 3 libri di saggi e 5 libri per bambini o ragazzi.
Ha-Bayit She-Bo Metim Ha-Jukim Mi-Seivah Tovah (1979), trad. Elena Loewenthal, La casa dove gli scarafaggi muoiono di vecchiaia, Milano: Mondadori, 2000 ISBN 88-04-46496-8
Ha-Ganav Ha-Nadiv (1980), trad. Il ladro generoso, a cura di Francesca Lazzarato, Milano: Mondadori, 2002 ISBN 88-04-49823-4; a cura di Antonella Bertoldo, ivi, 2005 ISBN 88-247-2224-5
Aravi Tov (1983), trad. Elena Loewenthal, Confessioni di un arabo buono, Roma: Theoria, 1997 ISBN 88-241-0546-7; poi come Un arabo buono, Firenze: Giuntina, 2012 ISBN 978-8880574576
Wasserman (1988), trad. Massimo Acanfora Torrefranca, Weiss: storia di un cane, Milano: Mondadori, 1998 ISBN 88-04-45009-6; poi come Il cane che sapeva cantare, Milano: Salani, 2011 ISBN 978-8862563147